Libera

 

Correvi libera tra le stoppie di granturco

per non udire i richiami di tua madre,

per gettarti sulla radura e guardare in alto

le nuvole bianche spinte dalla brezza

che sollevava la tua gonna di bimba.

 

Libera,

di lasciarti andare al primo bacio,

diventando adulta senza accorgerti,

gettando via la tua prima libertà,

per essere schiava delle voglie altrui

e dire addio alla tua giovinezza.

 

Libera,

di partire per un mondo sconosciuto,

prigioniera di avidi strozzini,

ghermita da mani senza scrupoli,

incapace di sognare per il tuo Dima

due stanze e servizi per crescerlo.

 

Libera,

di pagare un prezzo troppo alto

per uscire dalla tua malinconia,

per sentirti una donna nuova,

per camminare tra gente sconosciuta

senza paura di rivelare il tuo nome.

 

Libera,

di mostrarti con l’abito nuovo,

di accettare carezze senza rossore,

di tenere per mano un compagno,

di poter dire “no” quando vuoi,

di gioire e gridare forte un “si”.

 

Libera,

di ringraziare senza alcun obbligo,

di guardare avanti senza rimpianti,

di scegliere quando e dove andare,

di essere donna, femmina, madre,

di poter amare e farti amare.

 

  

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