Donna, la tua festa.

  

Un fiore reciso.

Una vita violata,

tagliata nel suo splendore

messa nella carta regalo

per essere oggetto, dono.

Gettato appena sfiorisce,

un piacere fugace,

senza storia.

 

Amo la pianta,

le sue radici

il suo crescere lento

il suo schiudersi

il suo riposo vegetativo.

La posso godere,

giorno dopo giorno,

accarezzarla e viverla.

 

L’ho vista tra le piante,

il suo corpo adulto

nei pantaloncini corti.

Con la sua storia,

i suoi risvegli solitari

i suoi pasti frettolosi.

Ho desiderato una gemma

che sbocci per me.

 

  

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