Dal bosco della Vita

 

 Ti ho visto, Principessa, riflessa sull’acqua dello stagno,

mentre ripulivo la mia faccia dalla polvere del giorno.

 

Non ho udito gli zoccoli del tuo destriero bianco,

mentre attraversavi la foresta buia per raggiungere la verde radura

dove i raggi del sole si specchiano sui tuoi occhi.

 

Mi sono rintanato nel canneto per nascondere il mio corpo di Satiro

e mostrarti solo la parte umana del mio essere.

Tu mi hai rivolto la parola e mi hai fatto sentire uomo.

 

Mi hai chiesto la strada per il Paese delle conoscenze.

mi sono offerto di accompagnarti e tu, di rimando:

- lo fai con tutte le fanciulle che passano di qua? -

- solo con quelle che mi sanno guardare negli occhi. – ho risposto.

 

Ho tuffato il mio volto nel fango per farlo apparire

più simile al mio corpo animale,

per spaventarti, per non meritare la tua fiducia,

per allontanarti, per nascondere i miei sentimenti.

Perché un Satiro non può camminare accanto ad una Principessa.

 

  

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