L’Autore di pubblicazioni nasce, quando già l’uomo Manlio Baleani ha superato i cinquanta anni.

Una vocazione tardiva? Non proprio, ma necessaria. Scrivere per se, narrare fatti, abbozzare versi che sarebbe presunzione chiamare poesie, è il normale esercizio di chi vuol lasciare traccia dei propri pensieri su un foglio di carta. 

Diverso è lo scrivere un testo che deve essere pubblicato. Per chi è sostanzialmente un autodidatta e ha avuto una formazione scolastica, che non va oltre la scuola media, deve necessariamente riappropriarsi di tante nozioni. Magari ascoltate in età adolescenziale, ma non apprese e praticate.

L’ortografia, la grammatica, l’uso corretto dei verbi, la costruzione di una frase di senso compiuto, diventa patrimonio culturale solo riprendendo in mano i testi scolastici, elaborando e ricorreggendo i propri scritti. Leggendo e rileggendo con attenzione ciò che hanno scritto altri autori.

Sono molti coloro che, dai 15 anni in poi, si sono cimentati a scrivere in prosa o poesia. Io tra costoro. Riprendendo in mano ciò che avevo scritto, ci trovo freschezza, tanta fantasia, ma anche tanti errori e espressioni non corrette.

L’uomo Manlio Baleani nasce durante la seconda guerra mondiale da una famiglia povera. Tanto che in casa si era affrontato il problema se, dopo la quinta elementare, dovevo andare a lavorare o proseguire negli studi come fortemente raccomandato dalla Maestra.

L’interruzione scolastica avviene dopo 4 anni. Un anno in più dei canonici tre, perché bocciato in Italiano e Latino. Lo accoglie il mondo del lavoro, un lavoro pesante, non ben accettato. In seguito frequenta le scuole serali per un diploma e come lavoratore studente si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza, giungendo a pochi esami dalla laurea.

La maturazione personale passa attraverso le diverse occupazioni. Dal apprendista falegname al carpentiere; dal venditore porta a porta all’operatore sindacale; dal quadro tecnico in fabbrica all’impiegato d’ordine in un Ente pubblico. E’ nel impegno sociale, nella cooperazione, nel volontariato, nella ricerca letteraria che trova la sua maturità. Fino all’affrontare una opera organica e commentare un grande Poeta romanesco, conosciuto nella parentesi romana del suo lungo servizio militare, come marinaio.

Se oggi vanta alcune pubblicazioni e altre sono in cantiere, deve moltissimo all’incoraggiamento ed i consigli (a volte rudi) di suo figlio Marco.

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